Cosa c’è di più vitale di una domanda? Di quell’interrogativo sospeso che attende di poter guardare oltre l’ovvio?
Quelle dei bambini sono spesso domande stravaganti, almeno in apparenza. Eccentriche rispetto agli schemi degli adulti, avversative fin dal principio. Dopo quel “ma”, traccia di un pensiero formulato prima, non è solo curiosità a esplodere. C’è il desiderio implicito di muovere un passo più in là, in uno spazio nuovo, tutto da far proprio, dove nessun perimetro è fissato.
Da interrogativi del genere nasce questo libro. Domande impossibili, letteralmente tirate fuori da un file in cui ne avevo annotate tante di mio figlio Francesco. Se ne è aggiunta qualcuna di altri piccoli autori, tra cui Mattia. Il suo papà, l’amico e collega Alberto Giannoni, ha condiviso con me l’idea di rivolgerle a personaggi noti, e diversi, che hanno accettato con generosità di mettersi in gioco. Svestendosi dei loro panni ufficiali, si sono lasciati trasportare in una direzione imprevista per affrontare temi importanti con parole semplici. Le loro storie si sono trasformate in quattordici racconti unici – allo stesso tempo testimonianze inedite sulla propria carriera e concreti insegnamenti di vita – illustrati con delicatezza e fantasia dal giovane artista Giorgio Maria Romanelli.
A tutti loro, insieme a tanti altri amici che hanno fatto il tifo per questo progetto, rivolgo il mio ringraziamento profondo. Oltre che un obiettivo meritevole – sostenere il Centro di Aiuto alla Vita Mangiagalli, fondato da Paola Bonzi nel 1984 a supporto delle maternità difficili – sento di aver condiviso con ciascuno, e tutti uniti, la necessità di proiettare altrove la prospettiva quotidiana per puntare gli occhi verso l’invisibile.
Questo libro è dedicato a te, Mamma, che le domande di Francesco le portavi nel cuore. Insieme a quelle di ciascuno dei bambini che hai avviato alla vita, in quasi quarant’anni di impegno mai stanco. Ed è dedicato a quei bambini che, come Francesco, Mattia e tanti altri, non smettono di farsi domande sul senso delle cose e di prestarle a noi adulti. Il loro sguardo aperto sul mondo ci indica che un’altra direzione è sempre possibile. E che l’unica risposta impossibile è quella che non passa per il cuore.
Cristiana Bonzi